Riforma LPP. Che cosa potrebbe cambiare.
Dopo la riforma AVS, al vaglio c'è ora quella della LPP Il 17 marzo, la proposta di riforma della previdenza professionale è stata approvata nella votazione finale in Parlamento. Nel 2024 la riforma verrà sottoposta a votazione popolare. Ma di che cosa si tratta e quali sono le misure proposte? Una panoramica.
Stato attuale della riforma LPP
Da qualche tempo le rendite della previdenza professionale sono sottoposte a forti pressioni. Il motivo è da ritrovarsi, da un lato, nell'invecchiamento della popolazione e, dall'altro lato, nella volatilità dei mercati finanziari. È anche per questo che le riforme delle pensioni sono indispensabili: è l'unico modo per garantire un finanziamento sostenibile della previdenza per la vecchiaia. Con la riforma AVS 21 è già stato fatto un primo passo verso il risanamento della questione previdenziale. Ora, con la riforma LPP, le autorità politiche intendono compiere un ulteriore passo. L'obiettivo è garantire le rendite, rafforzare il sistema di finanziamento e migliorare la copertura assicurativa (hedging) dei lavoratori a tempo parziale – fermo restando l'inizio del processo di risparmio a 25 anni come avvenuto finora. Quest'ultimo aspetto riguarda in particolare anche le donne.
Dopo diverse e combattute tornate al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati, la proposta di riforma è stata approvata nella votazione finale in Parlamento. Poiché c’è già stato il referendum, si prevede che il disegno di legge verrà sottoposto a votazione popolare il 4 marzo 2024.
Misure previste dalla riforma LPP
Aliquota minima di conversione
L'aliquota minima di conversione della previdenza obbligatoria sarà ridotta dal 6,8% al 6%. Ecco un esempio esplicativo: se il capitale della cassa pensioni ammonta a 200 000 franchi svizzeri, con la riforma si pagheranno ogni anno rendite per 12 000 franchi svizzeri anziché 13 600.
Misure di compensazione
Per i primi 15 anni dopo l'entrata in vigore della riforma, una parte della generazione di transizione andrà compensata finanziariamente per l'aliquota di conversione più bassa. A tale proposito, occorre osservare quanto segue:
- se l'avere di vecchiaia è pari o inferiore a 220 050 franchi svizzeri, sussiste il diritto all'intero supplemento. Tale importo ammonta a 200 franchi svizzeri al mese.
- Se l'avere di vecchiaia è compreso tra 220 500 e 441 000 franchi svizzeri, il supplemento viene adeguato gradualmente e va dai 100 ai 150 franchi svizzeri al mese. Quanto più elevato è l'avere, tanto più basso è il supplemento.
- Se l'importo accantonato supera i 441 000 franchi svizzeri, non c'è alcuna compensazione.
Accrediti di vecchiaia
L'avere di vecchiaia viene accantonato, fra l'altro, a valere sugli accrediti di vecchiaia versati annualmente. Oggi, ad esempio, per uomini e donne di età compresa fra i 25 e i 34 anni, gli accrediti di vecchiaia rappresentano il 7% del salario coordinato, percentuale che sale al 10% per i giovani fra i 35 e i 44 anni.
Dopo la riforma, per i lavoratori di età compresa fra i 25 e i 44 anni, l'accredito di vecchiaia ammonterebbe al 9% del salario assoggettato alla LPP. A partire dai 45 anni, l'accredito di vecchiaia ammonterebbe invece al 14%. In tal senso, gli accrediti di vecchiaia risulterebbero quindi notevolmente ridotti soprattutto per i lavoratori più anziani. A titolo di confronto, a partire dai 55 anni, per donne e uomini si applicherebbe una percentuale del 18%. Questa misura rafforzerebbe notevolmente la posizione delle generazioni più anziane nel mercato del lavoro.
Soglia d'ingresso e trattenuta di coordinamento
La soglia per l'ingresso obbligatorio alla previdenza professionale sarà abbassata da 22 050 a 19 845 franchi svizzeri (a partire dal 2023). Secondo la Confederazione, ciò si tradurrebbe in circa 70 000 persone assicurate obbligatoriamente per la prima volta.
La deduzione di coordinamento è l'importo che viene detratto dal salario lordo. Determina il salario coordinato e ammonterebbe a 25 725 franchi svizzeri (a partire dal 2023). Finora la deduzione di coordinamento era un importo fisso stabilito annualmente. Con la riforma, sarà sempre assicurato l'80% del salario.
Entrambe le misure sono concepite per migliorare la previdenza per i soggetti a basso reddito. Tra questi rientrano, ad esempio, i lavoratori a tempo parziale o con impieghi multipli, e soprattutto le donne.
La previdenza privata diventa sempre più importante
A prescindere da tutte le misure politiche, rimane estremamente importante migliorare anche autonomamente il proprio avere di vecchiaia: a tale proposito, i versamenti volontari nel pilastro 3a, fiscalmente privilegiato, sono un metodo ben noto per risparmiare per la previdenza secondo le proprie disponibilità e prendere al contempo in mano il proprio futuro. Questo approccio è sempre più diffuso. Secondo i dati dell'Ufficio Federale di Statistica, nel 2019 circa il 60% dei lavoratori svizzeri ha versato contributi più o meno regolari nella previdenza privata vincolata. Di conseguenza, negli ultimi anni il mercato del pilastro 3a ha registrato una forte crescita.