Previdenza: fare chiarezza sui miti
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Miti ed errori nella previdenza – facciamo chiarezza

La previdenza per la vecchiaia e le precauzioni contro le fatalità sono temi che molti preferiscono rimandare a un secondo momento. Spesso ciò avviene nella convinzione che tali misure non siano utili quando si è giovani. Questo è però un mito, così come l'ipotesi di essere completamente protetti in un matrimonio – e gli errori non finiscono qui. Questo articolo illustra gli otto miti più frequenti e spiega perché è opportuna una pianificazione tempestiva e prudente.

Mito 1: vale la pena provvedere alla previdenza per la vecchiaia solo quando si è più anziani

In particolare, i giovani sono spesso erroneamente convinti che la previdenza sia un tema per le generazioni più anziane. Dopotutto, c'è ancora molto tempo prima di arrivare all'età di pensionamento. Tuttavia, come è noto, chi prima inizia, meglio alloggia. Ciò vale anche per la previdenza per la vecchiaia.

Chi inizia a risparmiare per tempo e investe in modo intelligente potrebbe avere sul conto molti soldi entro l'età di 65 anni, senza dover ricorrere a investimenti rischiosi. A tale proposito un lungo orizzonte temporale d'investimento e l'effetto dell'interesse composto sono essenziali. Quest'ultimo, infatti, fa crescere in modo esponenziale i proventi nel corso degli anni, aumentando ulteriormente il rendimento. Con un lungo orizzonte temporale d'investimento, in linea di principio si possono assumere rischi più elevati per beneficiare di maggiori opportunità di rendimento. Da ultimo, ma non per importanza, effettuando versamenti regolari nel 3° pilastro si può risparmiare annualmente sulle imposte. Chi inizia tardi con la previdenza perde tutte queste opportunità che possono superare i 100 000 franchi.

Mito 2: probabilmente non riceverò comunque i miei fondi previdenziali

Il mito secondo cui in futuro le prestazioni previdenziali non saranno più disponibili continua a persistere. Ciò è comprensibile in quanto l’AVS non poggia più su basi finanziariamente solide. È però vero che il primo pilastro è previsto per legge anche nella Costituzione federale. Ciò significa che le rendite non possono essere ridotte facilmente, anche se in futuro l’AVS dovesse trovarsi in difficoltà finanziarie. La Confederazione e il Parlamento devono definire il finanziamento e le prestazioni in un processo politico e il popolo può partecipare tramite referendum. A differenza del primo pilastro, il secondo pilastro si basa sulla cassa pensione individuale. La rendita futura dipende quindi dall'aliquota di conversione in base al rispettivo regolamento. Per la maggior parte di queste casse esiste la possibilità di riscuotere tutto il capitale durante la vecchiaia. Se la cassa pensione dovesse fallire, il Fondo di garanzia LPP garantirà la maggior parte delle prestazioni. Nonostante queste garanzie, rimane importante pensare anche alla previdenza privata, in quanto il reddito del 1° e del 2° pilastro di norma non è sufficiente.

Mito 3: preferisco risparmiare il mio denaro senza il terzo pilastro

Nel breve periodo il terzo pilastro può non fare una grande differenza, ma a lungo termine può consentire di accumulare una riserva significativa. Chi non versa contributi nel terzo pilastro è penalizzato: perde una deduzione fiscale annua, in quanto al momento non è possibile versare con effetto retroattivo, ma attualmente è in fase di discussione politica un adeguamento per i pagamenti successivi degli anni mancanti. A seconda del luogo di residenza, del reddito e dei versamenti, tali vantaggi fiscali e le aspettative di rendimento a lungo termine possono superare i 100 000 franchi svizzeri nel corso degli anni. Diversi istituti finanziari offrono un'interessante opportunità per investire il denaro in fondi 3a con una quota azionaria fino al 100 per cento, massimizzando così le opportunità di rendimento.

Mito 4: se fossi divorziato, pagherei imposte più basse e avrei una rendita più elevata

Divorziare per pagare meno imposte e ricevere più denaro dall'AVS? Quella che in un primo momento potrebbe sembrare una buona idea, a un esame più attento non appare più tale: attualmente la somma delle rendite AVS dei due coniugi non può superare il 150% della rendita singola. Quindi la rendita AVS svolge spesso un ruolo secondario per le persone con una situazione finanziaria migliore, in quanto alla previdenza statale generalmente si aggiungono i redditi provenienti dalla cassa pensione, i risparmi e i patrimoni del terzo pilastro. In caso di divorzio, tuttavia, viene meno il trattamento preferenziale dei coniugi previsto dal diritto previdenziale e successorio. Pertanto il/la partner superstite verrebbe escluso/a dalla devoluzione dell'eredità. Inoltre, nel caso vi siano dei figli, si dovrà tener conto delle porzioni legittime. Se poi al partner non coniugato viene assegnata la quota disponibile per testamento, nella maggior parte dei cantoni sono previste imposte di successione elevate. Occorre inoltre ricordare che un matrimonio offre anche vantaggi durante la vecchiaia: se una persona muore, il coniuge superstite ha diritto a una rendita per superstiti dell’AVS. Anche la cassa pensione eroga una rendita per superstiti per coniugi. Un divorzio solo sulla base di considerazioni finanziarie non è quindi consigliabile.

Mito 5: in pensione le mie spese diminuiscono drasticamente

In pensione le spese finanziarie cambiano sotto molti punti di vista. Tuttavia che si riducano drasticamente è, nella maggior parte dei casi, un’errata convinzione. Infatti, se da un lato vengono meno i costi per il tragitto per recarsi al lavoro, il vitto e la previdenza, dall'altro sorgono nuove voci di spesa per il tempo libero, i viaggi e gli hobby. Soprattutto nei primi anni di pensionamento, molti desiderano esaudire tanti desideri da tempo coltivati. Non è pertanto corretto ritenere che le spese diminuiranno drasticamente.

In linea di principio, durante la vecchiaia le imposte diminuiscono in seguito all'abbassamento del reddito, tuttavia, il più delle volte, tale diminuzione è inferiore alle attese. Inoltre, vengono meno varie deduzioni, come i versamenti nel 3° pilastro.

Che in pensione vi sia un forte calo delle spese è un mito, non da ultimo perché i costi fissi per l'abitazione, le assicurazioni e i contributi delle casse malati restano sostanzialmente invariati. In età avanzata spesso le spese addirittura aumentano a causa di un aumento dei costi sanitari e delle prestazioni di assistenza.

Mito 6: sono sposato e non ho figli. Non mi serve quindi un testamento

Un mito con conseguenze gravi è la convinzione che non sia necessario un testamento. Non avere figli non significa che tutto spetti al coniuge. Infatti, in assenza di testamento o di pianificazione anticipata della successione, il coniuge superstite si trova spesso in difficoltà finanziarie, soprattutto se vi sono immobili o imprese. In questo modo un quarto va alla stirpe dei genitori, laddove presente. Solo nel caso in cui non vi siano parenti della stirpe dei genitori, per legge spetta tutto al coniuge superstite. La stirpe dei genitori è costituita dai genitori o, in caso di premorienza, dai fratelli e dalle sorelle. Un testamento garantisce condizioni chiare dopo il proprio decesso. Per essere valido, un testamento deve essere redatto singolarmente da entrambi i coniugi, in forma olografa o autenticato con atto pubblico. Non è possibile redigere un testamento congiunto.

Mito 7: con il matrimonio entrambi i coniugi sono finanziariamente protetti

Anche se il vincolo del matrimonio conferisce più diritti per quanto riguarda le questioni familiari – da cui deriva il mito – esso non fornisce alcuna garanzia di copertura finanziaria per i coniugi. Per le coppie sposate che possiedono insieme un'abitazione propria, tuttavia, ciò è particolarmente importante. Infatti, in assenza di adeguate precauzioni, il coniuge superstite potrebbe vedersi costretto a vendere l'immobile. Ciò in quanto egli o ella non può pagare gli eredi legali, come ad esempio i figli, con i propri mezzi finanziari. Una soluzione potrebbe essere un contratto successorio. Qualora venisse stipulato con i figli, questi ultimi potrebbero ad esempio rinunciare alla loro porzione legittima, consentendo così al coniuge superstite di essere coperto finanziariamente o, per esempio, semplificando il trasferimento di un’azienda da parte dei fratelli e delle sorelle. In tal caso, tuttavia, è necessario il consenso di tutti gli eredi protetti dalla porzione legittima, per cui questi devono essere maggiorenni. In alternativa, sarebbe possibile anche un contratto successorio senza i figli e solo tra i coniugi, senza ledere le porzioni legittime dei figli.

Mito 8: non ho bisogno di un mandato precauzionale. In caso di mia incapacità di discernimento, il mio coniuge o la mia coniuge è il/la mio/a rappresentante legale

I diritti di rappresentanza legali dei coniugi sono limitati alle questioni quotidiane. Tra esse rientrano gli atti giuridici necessari per soddisfare il fabbisogno di mantenimento e la gestione ordinaria del reddito e del patrimonio comuni. Ciò può rapidamente portare a credersi al sicuro anche in altre questioni. Ma attenzione: per le decisioni che vanno al di là delle questioni quotidiane è necessario un mandato precauzionale. Esempi in proposito sono l'aumento dell'ipoteca, la vendita di un immobile o l'accettazione o la rinuncia di un'eredità. In assenza di tale mandato precauzionale, il coniuge deve ottenere il consenso dell’autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) per i relativi atti giuridici. In alcuni casi può essere necessaria anche la disposizione di misure di diritto di protezione degli adulti. Tuttavia, ciò rende il processo molto più complesso dal punto di vista temporale e amministrativo. Come il testamento, anche il mandato precauzionale deve essere redatto in forma olografa o autenticato con atto pubblico.

Conclusione: non sottovalutare una buona previdenza

Occuparsi della previdenza per la vecchiaia può sembrare impegnativo, tuttavia lo sfatamento dei miti e un inizio tempestivo della pianificazione sono decisivi per un futuro finanziario sicuro. Tramite misure lungimiranti e prudenti è possibile garantire non solo il proprio benessere durante la vecchiaia, ma anche quello dei più cari. La previdenza per la vecchiaia è un elemento cruciale per una vita senza preoccupazioni durante la pensione e merita quindi la nostra massima attenzione.