Come gestire correttamente la sostanza dei figli: consigli per i genitori
Paghetta, mancia straordinaria per Natale, cinque franchi per il lavaggio dell'auto: anche i bambini possiedono denaro. Ma che cosa devono tenere presente i genitori nella gestione della sostanza dei figli? Per quale finalità viene impiegato il denaro e da quando i bambini hanno il pieno controllo della propria sostanza?
Un’abitazione adeguata, un frigorifero pieno, la vacanza di famiglia per rilassarsi... sono tutte spese che i genitori affrontano per la vita familiare. Inoltre molti genitori, nonni o padrini e madrine mettono da parte qualche risparmio pensando anche al futuro della nuova generazione. Figli minorenni e giovani vengono considerati anche nel caso di un’eredità: si costituisce così una sostanza dei figli. Ma a chi appartiene il denaro? Chi deve amministrarlo? E i dati relativi alla sostanza dei figli rientrano nella dichiarazione d'imposta?
Il denaro appartiene ai vostri figli
In Svizzera, i figli hanno l’esercizio dei diritti civili da 18 anni. Fino a quel momento è compito dei loro genitori gestirne il patrimonio. A proposito dei risparmi della prole, il legislatore distingue tra sostanza vincolata e libera.
- Tutto il denaro destinato al risparmio e proveniente da donazioni o eredità costituisce la sostanza vincolata del figlio, che viene gestita dai genitori fino alla maggiore età del figlio. Il donatore può vincolare l'utilizzo del denaro a determinate condizioni, come ad esempio la formazione del figlio. Quindi, con questo denaro i genitori non possono acquistare una bicicletta o uno smartphone per il bambino ma sono tenuti a rispettare le disposizioni dei donatori.
- La paghetta, il salario giovanile o anche il denaro guadagnato dai figli stessi, p. es. il salario di apprendista, rientrano nella sostanza libera del figlio, sulla quale egli può decidere autonomamente. Con questa sostanza libera dei figli, i genitori possono guidare la prole in modo mirato nel rapporto con il denaro.
Che si tratti di sostanza libera o vincolata, in linea generale vale questa regola: il denaro appartiene sempre al bambino.
La sostanza del figlio rimane intatta, salvo poche eccezioni
Daniel Betschart, responsabile del programma per la prevenzione dell’indebitamento e del consumo presso Pro Juventute conosce i limiti nella gestione della sostanza del figlio: "I rappresentanti legali, in linea di principio, non possono acquisire il patrimonio dei loro figli".
Esistono tuttavia tre eccezioni.
- Qualora il figlio abbia causato un danno, i genitori possono utilizzare il denaro per il risarcimento del danno.
- Gli interessi, vale a dire gli utili derivanti dal patrimonio, possono essere utilizzati dai tutori per il mantenimento, l'educazione o l'istruzione del bambino.
- In situazioni di emergenza è consentito ai genitori, con il consenso dell'autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA), prelevare il patrimonio per soddisfare le esigenze dei figli.
Un approccio ragionevole in caso di piccole donazioni
In linea di principio, le regalie in denaro rientrano nella sostanza vincolata del figlio e non possono essere utilizzate. Ma che accade con il gruzzolo della madrina o la banconota allungata dalla nonna? Anche questi importi sono considerati parte della sostanza vincolata del figlio. Daniel Betschart raccomanda tuttavia di valutare in modo ragionevole: "In caso di piccoli importi, può essere sensato parlare insieme al figlio dell'utilizzo o della destinazione del denaro, coinvolgendolo nella decisione, oppure permettere al figlio di utilizzare il denaro liberamente". Da non confondere le piccole donazioni con la paghetta. Quindi dei due franchi ricevuti settimanalmente, i figli possono disporre liberamente.
Capitale risparmiato in media dai bambini (in CHF)
all'età di 5-6 anni
all'età di 7-8 anni
all'età di 9-10 anni
all'età di 11-12 anni
Studio di Credit Suisse sulla paghetta
La sostanza dei figli su un conto per i figli
Quando si ha una somma disponibile, si pone l’interrogativo: cosa fare del denaro? In nessun caso dovrebbe stare sul conto dei genitori. Ciò infatti non consente di documentare che si tratta della sostanza del figlio, né di garantire che rimanga intatta. Sono previsti invece conti separati per i figli, per esempio il Conto di risparmio del Pacchetto di prestazioni bancarie Viva Kids. Il conto è a nome del figlio creando così chiarezza sull’appartenenza del denaro. Se la nonna o il padrino desiderano fare versamenti regolari, è indicato anche un Conto di risparmio regalo.
Soggetto all'obbligo fiscale è il titolare del conto
La sostanza del figlio deve essere dichiarata all'autorità fiscale. Il soggetto obbligato dipende dal titolare a nome del quale è stato creato il conto. In caso di conti per i figli intestati alla prole stessa, l’obbligo di dichiarazione del patrimonio all'autorità fiscale spetta ai genitori. Se tuttavia il titolare risulta il nonno o il padrino, grava su costoro l’obbligo fiscale relativo al patrimonio sul conto.