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Studio sulla previdenza 2020 di Credit Suisse: pensionamento anticipato – una strada sempre più in salita

Credit Suisse pubblica uno studio sulla previdenza per la vecchiaia in Svizzera

Molti svizzeri desiderano andare in pensione anticipatamente e gran parte di loro realizza effettivamente questo desiderio. L’uscita anticipata dalla vita lavorativa è particolarmente diffusa tra le persone non coniugate, tra quelle con reddito elevato e nella Svizzera occidentale. Gli economisti di Credit Suisse hanno calcolato quali perdite comporta il pensionamento anticipato: per una persona del segmento di reddito medio, il prelievo anticipato della rendita AVS e della cassa pensione di due anni implica una perdita di reddito a vita del 14% circa. Il prelievo della rendita della cassa pensione a partire da un’età di 58 anni comporta perdite di ben il 23%. Considerati i tagli alle prestazioni della cassa pensione, il percorso verso il pensionamento anticipato in futuro sarà ancora più accidentato.

In Svizzera il desiderio di ritirarsi anticipatamente dalla vita lavorativa è molto diffuso. Ma quali sono in realtà le abitudini di pensionamento della popolazione? Dallo studio sulla previdenza pubblicato oggi da Credit Suisse emerge che una considerevole quota di svizzeri in effetti va in pensione prima del raggiungimento dell'età di pensionamento ordinaria AVS (64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini). Se solo l’8% delle donne e il 10% degli uomini sfruttano la possibilità di prelevare anticipatamente (massimo 2 anni) la rendita AVS, il prelievo anticipato di prestazioni della cassa pensione è nettamente più diffuso (donne 43%, uomini 46%). Osservando l’età delle persone che si definiscono pensionate, una buona metà è andata in pensione almeno un anno prima dell’età di pensionamento AVS ordinaria (donne 47%, uomini 56%). L’uscita anticipata dalla vita lavorativa è particolarmente diffusa tra le persone non coniugate, tra quelle con reddito elevato e nella Svizzera occidentale. Quasi un quarto dei pensionamenti anticipati non avviene su base volontaria, e questo riguarda più spesso le persone con livello d’istruzione o reddito familiare più basso.

Il pensionamento anticipato può portare a perdite di reddito di oltre il 20%
Il pensionamento anticipato comporta in genere riduzioni della rendita per il resto della vita. Sulla base di diversi scenari, gli economisti di Credit Suisse mostrano quali ripercussioni ha la scelta del momento del pensionamento sul reddito della rendita AVS e della previdenza professionale. Per un uomo del segmento di reddito medio (p. es. un insegnante), un prelievo anticipato di due anni della rendita AVS e della cassa pensione comporta una riduzione della prestazione pensionistica a vita da CHF 49 823 a CHF 42 742 all'anno (da CHF 4151 a CHF 3562 al mese): ciò equivale a una perdita del 14% rispetto al prelievo della rendita AVS e della cassa pensione dai 65 anni. Se si rimanda il prelievo della rendita AVS fino all'età di 65 anni, nel segmento di reddito medio le prestazioni pensionistiche si riducono dell'8% in caso di prelievo della rendita della cassa pensione dai 63 anni e del 23% in caso di prelievo dai 58 anni. Fino al momento del prelievo AVS si deve provvedere al sostentamento con la rendita della cassa pensione già bassa e, nel migliore dei casi, con una rendita di transizione o con l’utilizzo del capitale risparmiato (patrimonio privato, pilastro 3a). Inoltre, fino all’età di pensionamento ordinaria AVS si deve comunque continuare a versare i contributi AVS/AI/IPG. A seconda del reddito della rendita e del patrimonio, l'ammontare di questi contributi è compreso tra CHF 496 e CHF 24 800 all'anno. È quindi un aspetto da considerare tassativamente quando si sceglie il pensionamento anticipato.

Dalle simulazioni degli economisti di Credit Suisse emerge che nei segmenti di reddito più bassi e più alti la percentuale delle perdite in termini di rendita non varia molto. Nelle fasce di reddito più elevato (p. es. nel caso di un giurista), in caso di abbandono della vita lavorativa a 63 anni (con pagamento della rendita AVS a 65 anni) le rendite si riducono del 9%, in caso di pensionamento anticipato a 58 anni la perdita è di circa il 24%. Nelle fasce di reddito più basso (p. es. nel caso di un venditore) la rendita si riduce rispettivamente dell'8 e del 21%. Ma la situazione di partenza è diversa. Con un pensionamento ordinario a 65 anni, il venditore può contare su una rendita annua di CHF 38 112, ossia circa CHF 3200 al mese. Se decidesse di lasciare il lavoro a 63 anni, la sua rendita annua ammonterebbe a CHF 35 137 e a CHF 30 062, ossia CHF 2500 al mese, se andasse in pensione già a 58 anni. Fino al momento del prelievo AVS dovrebbe inoltre accontentarsi di una rendita della cassa pensione di circa CHF 9000 all'anno. In assenza di ulteriori risparmi privati, il pensionamento anticipato in questo caso rimarrebbe un sogno nel cassetto.

Il pensionamento anticipato si allontana sempre più
Le perdite sono considerevoli, e la strada verso il pensionamento anticipato si farà ancora più ardua, poiché in assenza di riforme decisive in futuro la situazione pensionistica in Svizzera è destinata a peggiorare sensibilmente. Dal raffronto generazionale degli economisti di Credit Suisse emerge che il pensionamento anticipato sarà molto più difficile da finanziare per le generazioni future. Infatti, il corrente basso livello dei tassi frena la costituzione del patrimonio. Inoltre, gli averi di vecchiaia vengono remunerati da anni a interessi inferiori di quelli dei pensionati, dato che solo così possono essere mantenute le eccessive promesse nei riguardi di questi ultimi. Infine, le aliquote di conversione subiscono un calo generalizzato. Rettificate per il potere d’acquisto, in caso di pensionamento ordinario, le rendite nel segmento di reddito medio scenderanno in termini reali da CHF 57 091 nel 2010 a circa CHF 48 457 nel 2025, il che equivale a una riduzione del 15%. A fronte di questa significativa riduzione delle rendite e, viceversa, delle crescenti lacune previdenziali, il pensionamento anticipato diventerà irraggiungibile per una quota crescente della popolazione svizzera.

Nella vita politica e sociale si discute sempre più anche di una migliore integrazione delle persone anziane nel mercato del lavoro. Alla crescente carenza di personale specializzato in determinati settori si può porre rimedio con il lavoro oltre l’età di pensionamento. In caso di grave crisi economica dovuta alla pandemia di coronavirus, i pensionamenti anticipati sono comunque possibili nell’ambito di chiusure o ristrutturazioni aziendali. Tuttavia, a più lungo termine saranno piuttosto difficoltà politiche, economiche e sociali a ostacolare il pensionamento anticipato.

Affinché il sogno si possa realizzare non bisogna sottovalutare il ruolo del risparmio privato
Dato che le prestazioni di vecchiaia in futuro dovrebbero continuare a diminuire, un’attenta pianificazione finanziaria per il periodo successivo al pensionamento diventa sempre più importante – in particolare se si prevede un pensionamento anticipato. Per compensare eventuali lacune previdenziali, a seconda del caso, è opportuno valutare interventi nel secondo e nel terzo pilastro. In alternativa al costoso pensionamento anticipato, esiste anche la possibilità di optare per un pensionamento parziale, ovvero ridurre gradualmente l'attività professionale. In tal modo non si esce repentinamente dalla vita lavorativa e le conseguenze finanziarie sono più sostenibili. Le lacune previdenziali derivanti da un pensionamento parziale o anticipato possono essere ridotte attraverso un riscatto volontario di prestazioni nella cassa pensione o con una rendita di transizione. Inoltre si raccomanda di costituire per tempo una previdenza privata: considerato il lungo orizzonte d’investimento, ne risultano interessi composti particolarmente elevati. E non da ultimo, le opportunità di rendimento possono essere aumentate utilizzando le soluzioni in titoli.

Chi prevede di andare in pensione anticipatamente utilizza il pilastro 3a in misura nettamente superiore alla media
L'analisi degli economisti di Credit Suisse mostra che le persone che prevedono di andare in pensione anticipatamente sono pienamente consapevoli della particolare importanza della previdenza privata in questo contesto: il 67% delle persone che andranno in pensionamento anticipato versa regolarmente nel pilastro 3a, rispetto al 58% delle altre persone attive della stessa classe d’età e al 53% di tutti gli svizzeri attivi. Le persone che intendono andare in pensionamento anticipato versano inoltre contributi mediamente più elevati nel pilastro 3a (oltre tre quarti addirittura l’importo massimo) e dispongono con maggiore frequenza di più conti 3a. Quest’ultimo fattore permette loro di effettuare pagamenti in capitale del pilastro 3a in forma scaglionata. Con un pagamento in capitale del secondo e terzo pilastro coordinato e scaglionato su vari anni, a seconda delle regioni possono risultare sostanziali vantaggi fiscali: ad esempio, con il prelievo scaglionato di complessivamente CHF 800 000 in quattro anni, una coppia coniugata può risparmiare nei capoluoghi dei Cantoni Basilea-Campagna, Svitto e Zurigo tra CHF 32 551 e CHF 43 653.

Lo studio «Pensionamento anticipato: una strada sempre più in salita» è disponibile in italiano, francese, inglese e tedesco al sito www.credit-suisse.com/studioprevidenza