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La qualità del credito si conferma solide per gli emittenti svizzeri

Studio del Credit Suisse: Swiss Credit Handbook 2014

Il «Swiss Credit Handbook 2014» pubblicato oggi contiene i profili di credito dei più importanti emittenti svizzeri e dei principali operatori sul mercato dei capitali in franchi svizzeri. In questo Handbook le valutazioni di ciascuna degli emittenti coperti dagli analisti del Credit Suisse, come ad esempio società private svizzere, società di utilities, cantoni e città, sono raccolte. L’Handbook comprende quindi una vasta gamma di mutuatari non considerati dalle principali agenzie internazionali di rating. Esso esamina inoltre le prospettive per taluni settori di emittenti.

L'economia mondiale ha registrato un'espansione del 3,0%, alimentata di buona crescita dei mercati emergenti e da una crescita costante per le economie più mature. Sebbene il tasso di crescita fosse più robusto nei mercati emergenti, queste regioni sono state al tempo stesso interessate da livelli elevati di inflazione e da una certa volatilità dei tassi di cambio, che hanno avuto un impatto significativo sugli utili di un numero elevato di aziende globali.

Molte aziende private svizzere godano di una copertura naturale della volatilità dei tassi di cambio in virtù della loro diversificazione geografica. Questa volatilità delle valute tuttavia ha pesato negativamente sugli utili e in una certa misura anche sui parametri creditizi fondamentali, dal momento che le società detengono principalmente il loro debito in valute straniere. Nel complesso, le società svizzere hanno mantenuto la loro evoluzione del fatturato leggermente positive grazie alla moderata crescita del PIL mondiale, solo leggermente al di sopra del tasso di inflazione globale. Pur continuando a registrare fatturati in crescita grazie all'aumento dei volumi delle vendite e al contemporaneo miglioramento dei prezzi di vendita, le aziende hanno subito i summenzionati effetti negativi legati ai cambi. Gli analisti del Credit Suisse Swiss Institutional Credit Research ritengono che questa tendenza sia destinata a proseguire.

I margini di redditività di ciascuna delle società coperte dagli analisti del Credit Suisse si avvicinano in 2014 ai livelli osservati nel periodo di boom economico, prima della crisi finanziaria. Gli analisti evidenziano inoltre che i costi, e non i ricavi, rappresentano il driver principale alla base del buon andamento dei margini. A seguito del rallentamento della crescita economica globale in tutti i settori, le aziende svizzere si sono concentrate negli anni precedenti fortemente sulle misure d’aumenti di efficienza e di riduzione dei costi. Per tutto il 2014 gli analisti si attendono un ulteriore contenuto miglioramento dei margini, spinto anche in questo caso dalla riduzione dei costi e non solo dalla crescita. Si aspettano inoltre che gli interventi finalizzati a migliorare l'efficienza e i programmi di ottimizzazione lanciati già nel 2012 e nel 2013 conseguano gli effetti desiderati durante l’anno in corso.

Il contesto macroeconomico attuale dovrebbe promuovere ulteriormente la crescita dei ricavi, con l'Europa che continua la propria ripresa economica. Per il Nordamerica è prevista una crescita ai livelli del 2013 secondo agli analisti, mentre i mercati emergenti continueranno ad agire come principale motore di crescita per le aziende svizzere.

Restano sotto pressione i rating nel settore delle utility
Per la prima volta in questa nuova edizione del Swiss Credit Handbook, gli analisti del Credit Suisse esaminano ora oltre 100 emittenti, con l'inserimento di cinque nuove società private (CFT, Emmi, Mobimo, OC Oerlikon e Regionalspital Emmental) e quattro nuovi emittenti pubblici (le città di Ginevra, Losanna, Lugano e Winterthur) che sono coperti dagli analisti del Credit Suisse. Dall'ultima edizione dell'Handbook, pubblicata nel mese di settembre 2013, abbiamo assistito a quattro downgrade e a cinque upgrade dei rating. A parte Aryzta, dove le acquisizioni finanziate dai debiti hanno spinto l'azienda nell'universo degli investment grade a basso rating, tutti i downgrade riguardavano il settore delle utility. BKW e Repower hanno subito il declassamento a causa delle sfide che il settore si è trovato ad affrontare a seguito del perdurare dei prezzi bassi dell'elettricità. Per effetto del downgrade di BKW, il rating di Kraftwerke Oberhasli è stato rivisto al ribasso. Per contro Galenica e Georg Fischer hanno beneficiato di una rivalutazione, grazie al costante miglioramento dei principali parametri creditizi. Nel settore pubblico, i cantoni di Vaud, Turgovia e Uri ora vantano un rating più alto, grazie a performance finanziarie che si mantengono solide.

Le prospettive di Nobel Biocare e di Bobst sono migliorate passando da negative a stabili, in quanto le loro attività si sono stabilizzate. Le prospettive per il Cantone di Basilea Città sono passate da stabili a positive, considerando che i dati relativi all'esercizio finanziario 2013, il bilancio per il 2014 e i piani finanziari a medio termine non mostrano alcun ulteriore miglioramento dei dati finanziari. L'outlook del rating di AFG è recentemente negativo, in quanto la ristrutturazione e il riposizionamento della società, in combinazione con i vari cambiamenti di gestione, risulterà più difficile di quanto precedentemente previsto. Se la società non sarà in grado di trasformare rapidamente la propria attività e di riposizionarsi nel mercato attuale, perderà il proprio rating "investment grade". Le prospettive per il rating di Holcim sono recentemente negative in vista della proposta di fusione con Lafarge. Anche se vantaggiosa per il profilo dell'attività, questa fusione potrebbe pesare negativamente sui parametri finanziari della società, considerando la debolezza delle metriche di credito di Lafarge, come confermato dal rating creditizio inferiore a investment grade assegnato prima dell'annuncio della fusione con Lafarge. La fusione sarà un processo lungo e complesso e permangono incertezze sul livello degli utili generati dalla questa transazione e sulla loro destinazione d'uso. Nel settore pubblico, le prospettive del Cantone di Appenzello Esterno restano negative a causa di un altro anno di pressioni sui dati finanziari e delle previste sfide a livello di bilancio. Al contrario, le prospettive per il rating di Roche sono passate da stabili a positive, considerando la perdurante solidità della generazione di flussi di cassa e il bilancio sempre più solido del gruppo.

Rafforzato il trend di crescita delle M&A
Mentre le banche centrali mantengono bassi i tassi d’interesse e gli investitori sono alla ricerca di rendimenti, a breve nel prossimo futuro potrebbe delinearsi una ripresa delle fusioni e delle acquisizioni (M&A). A seguito di alcune importanti transazioni nei settori farmaceutico, telecomunicazioni e media nell’anno in corso, i volumi hanno raggiunto livelli elevati, anche se il numero di transazioni resta in linea con quello degli anni precedenti. La proposta di fusione di Holcim e Lafarge costituisce una delle transazioni più importanti in termini di capitalizzazione di mercato per le imprese svizzere negli ultimi 12 mesi. Novartis ha annunciato inoltre una transazione multipla con GSK per l'acquisizione delle attività oncologiche di quest'ultima e la cessione della propria divisione vaccini a GSK nonché la vendita della propria divisione Animal Health a Eli Lilly. Altre operazioni su larga scala comprendono l'acquisizione di Sulzer Metco da parte di Oerlikon, l'acquisizione di Russell Stover Candies da parte di Lindt e l'acquisizione di National Suisse da parte di Helvetia Assicurazioni. Oltre a queste operazioni su larga scala, diverse aziende si sono impegnate in acquisizioni lampo, per migliorare le loro posizioni di mercato, ampliare la gamma attuale di prodotti o accedere a nuove regioni. Vari disinvestimenti sono stati effettuati nell'ambito del riposizionamento delle imprese, mentre altri erano destinati ad alleggerire i bilanci societari, con lo scopo di migliorare le metriche di credito. L'operazione più significativa di tal genere è stata la vendita di Las Bambas da parte di Glencore per 7 miliardi di USD, seguita da varie transazioni di minore entità, tra cui la vendita di PowerBar da parte di Nestlé, nonché diverse cessioni tra l’altro da parte di AFG, Valora e Clariant. Holcim si troverà anche a effettuare dei disinvestimenti a causa delle restrizioni normative successive alla prevista fusione con Lafarge. Considerando che le aziende possono contare su un'enorme liquidità, mentre i tassi di interesse restano attestati ai minimi storici, gli analisti del Credit Suisse ritengono che gli attività di M&A molto probabilmente aumenteranno nel corso dei prossimi 1-2 anni.

Tendenza stabile della qualità attesa del credito
Le società considerate dagli analisti Credit Suisse molto probabilmente continueranno a concentrarsi sulle loro misure già lanciate d’aumenti di efficienza e di riduzione dei costi. I margini di redditività dovrebbero quindi fare registrare un leggero miglioramento, il che potrebbe anche andare a vantaggio, almeno in misura moderata, della generazione di flussi di cassa. Dal momento che la spesa in conto capitale in 2014 è destinata probabilmente a rimanere in linea con i valori del 2013, gli analisti prevedono un miglioramento dei principali parametri creditizi e ritengono che le aziende preferiranno cogliere le opportunità di acquisizione o aumentare l'attenzione nei confronti degli azionisti sotto forma di dividendi più elevati e/o programmi di riacquisto di azioni proprie. Ai sensi dell’analisi del Credit Suisse si può ritenere che la maggior parte delle società rimarrà nelle categorie di rating attuali, come indicato dalle 91 prospettive stabili su un totale di 102 rating. Ci sono nove prospettive negative (quattro società di servizi pubblici, tre imprese e due emittenti del settore pubblico) a fronte di due prospettive positive (un'impresa e un emittente del settore pubblico).

Spread creditizio ai livelli minimi
Gli spread creditizi in Svizzera si sono ulteriormente ristretti e le valutazioni sono tornate a livelli pressoché analoghi a quelli osservati prima della crisi finanziaria. Se le incertezze macroeconomiche hanno pesato sugli spread di alcuni emittenti nel comparto estero CHF recente, il segmento domestico CHF è rimasto molto solido. Pur non vedendo potenziale per un ulteriore restringimento degli spread creditizi, gli analisti del Credit Suisse mantengono una visione positiva per quanto riguarda le valutazioni. La raccomandazione di mantenere gli investimenti in imprese con rating più basso resta valida, anche se gli analisti sottolineano la necessità di un'attenta valutazione creditizia di tali emittenti, dal momento che non tutte le imprese a basso rating offrono rendimenti interessanti. Il sentiment nei confronti del debito subordinato per compagnie assicurative e banche svizzere rimane positivo, il che implica un certo potenziale di sovraperformance rispetto alle obbligazioni senior. Gli analisti del Credit Suisse raccomandano inoltre di investire in obbligazioni ibride di emittenti privati svizzeri che siano valutati almeno investment grade a livello senior. Tra le imprese, le società delsettore delle utility continuano ad offrire gli spread più ampi. Anche se gli spread si sono ristretti in linea con le aspettative, si ravvisano ancora alcune opportunità di investimento, nonostante il pressione esercitato sulla qualità del credito nel settore delle utility.

A proposito dello Swiss Credit Handbook
Lo Swiss Credit Handbook del Credit Suisse fornisce da 12 anni una panoramica della qualità creditizia dei principali emittenti svizzeri sul mercato dei capitali in CHF, fornendo così un importante contributo al processo decisionale degli investimenti nell’economia svizzera. L’obiettivo dello Swiss Credit Handbook è quello di far luce sul profilo creditizio degli emittenti svizzeri operanti sul mercato dei capitali in CHF. Lo studio analizza, sulla base di una valutazione strutturata, la solvibilità dei maggiori emittenti obbligazionari svizzeri e dei principali operatori sul mercato dei capitali. Gli autori hanno incluso tutte le entità da loro considerate (53 imprese, 17 strutture partner, 26 cantoni e 6 città), analizzando quindi un ampio ventaglio di mutuatari che non risultano coperti dalle agenzie di rating creditizio internazionali. Con l’ausilio di metodologie standardizzate di rating, gli analisti esaminano il profilo di credito e l’outlook di ciascun emittente, assegnando il rispettivo merito di credito. Lo Swiss Credit Handbook include anche dati sul mercato obbligazionario elvetico, in particolare sul mercato del prestito interno ed è quindi destinato a tutti gli investitori e agli operatori finanziari alla ricerca di informazioni dettagliate sull'andamento e sul merito di credito dei mutuatari presenti sul mercato svizzero dei capitali.

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La pubblicazione «Swiss Credit Handbook 2014» è disponibile in forma stampata o elettronica all’indirizzo: media.relations@credit-suisse.com