L’ «asporto» sostenibile

Con il suo sistema digitale di riutilizzo, la start-up kooky dà una scossa al settore del take-away. Grazie a una ben congegnata infrastruttura di reso, l’azienda di Zurigo conquista, dopo la Svizzera, anche Germania e Austria.

«Kooky» in inglese significa «folle». Il nome scelto per la sua azienda non è casuale, spiega il CEO e co-fondatore Torge Barkholtz nel corso di una visita a Zurigo ovest. È lì che ha sede kooky, in un vecchio edificio con uffici eleganti e in stile loft. «Cercavamo un nome breve e accattivante, che non avesse nulla a che vedere con il riciclaggio o il riutilizzo», afferma il CEO. «kooky rappresenta piuttosto uno stile di vita». L’idea è tutt’altro che folle. «Grazie al nostro sistema digitale di riutilizzo con infrastruttura di reso trasformiamo l’economia circolare delle bevande da asporto portandola a un nuovo livello».

 

In effetti, il principio di kooky è semplice: anziché in una tazza monouso, i consumatori acquistano le loro bevande da asporto in una tazza di kooky riutilizzabile e, dopo l’uso, la restituiscono in una delle numerose postazioni di reso disponibili al pubblico. L’azienda svuota le stazioni, pulisce i bicchieri e li riconsegna alle aziende partner. Per consentire agli utenti di sapere quali ristoratori offrono le tazze kooky e dove si trovano i contenitori per il reso, kooky ha sviluppato una piattaforma digitale con una panoramica delle sedi. All’acquisto della bevanda, i consumatori pagano un deposito in franchi e scansionano il codice QR sulla tazza con la fotocamera del cellulare. Dopo il reso, il deposito viene accreditato in forma digitale. Gli utenti possono poi scegliere se trasferire il deposito sul conto bancario oppure donarlo a un’organizzazione ambientalista.

«Oggi le stoviglie monouso e le enormi montagne di rifiuti non sono al passo con i tempi.»

 Torge Barkholtz

Il reso deve essere il più semplice possibile

All’inizio del 2021 Max Zott, il secondo dei due co-fondatori di kooky, ha posto la questione di come rendere più smart un sistema di riutilizzo analogico al suo collega Terge Barkholtz. Quest’ultimo, esperto in economia circolare e mobilità elettrica, ha apportato la sua vasta esperienza come fondatore di start-up. Poco dopo, i due hanno coinvolto nel progetto Dmytro Boguslavskyy che da allora, in veste di CTO, si occupa del lato tecnico dell’azienda insieme a un affiatato team.


A differenza di altri sistemi di riutilizzo, kooky si concentra sull’infrastruttura di reso. «La restituzione della tazza può funzionare solo se è comoda», spiega Terge Barkholtz. I contenitori devono essere facilmente accessibili e resi disponibili anche in luoghi molto frequentati, come stazioni ferroviarie e luoghi pubblici. Attualmente le tazze sono disponibili presso oltre 220 esercizi e possono essere restituite in 190 postazioni in tutta la Svizzera.


In breve tempo kooky ha convinto investitori e grandi aziende come FFS, Valora e Coop. Nell’aprile 2022, inoltre, la startup si è assicurata un finanziamento di sei milioni di euro per espandersi in Germania e Austria. Attualmente le sedi di Monaco e Vienna sono in fase di costituzione e kooky sta reclutando sia nuovi talenti che personale specializzato. In Svizzera si aggiungono continuamente nuovi partner e Terge Barkholtz e i suoi soci d’affari sono in trattativa anche con giganti della ristorazione come Starbucks. In futuro dovrebbe essere possibile acquistare un caffè da Starbucks e inserire la tazza Starbucks nel contenitore della logistica di reso di kooky. «Il nostro sistema è volutamente aperto, in modo che altri fornitori possano aderire e utilizzare la nostra logistica», afferma il CEO. «In questo modo vogliamo evitare soluzioni isolate». Ciò significa che i partner continuano a offrire i propri prodotti, ma tutta la logistica di reso, raccolta e pulizia delle tazze viene svolta da kooky.

«Non siamo un nuovo fornitore di tazze»

Il consenso che kooky ottiene nel settore della ristorazione, da investitori e clientela, per Terge Barkholtz dipende soprattutto dallo spirito dell’epoca. Oggi le stoviglie monouso e le enormi montagne di rifiuti non sono al passo con i tempi, afferma. «Molte aziende, ma anche città, università e altre istituzioni, comprendono di dover fare qualcosa a riguardo, ma senza una soluzione globale con un’infrastruttura adeguata non è possibile».


Le considerazioni ambientali hanno svolto un ruolo centrale anche nello sviluppo delle tazze kooky, che vengono prodotte in Germania in polipropilene (PP) atossico e possono essere riutilizzate fino a 500 volte. «Quindi il loro bilancio ecologico è nettamente migliore rispetto a quello delle tazze monouso», sottolinea Terge Barkholtz. Al termine del loro percorso, le tazze vengono granulate e reinserite nel ciclo di vita dei materiali. Inoltre, per mantenere basse le emissioni di CO2, kooky impiega biciclette da trasporto per la raccolta e la consegna delle tazze.


Con il suo concetto, kooky percorre consapevolmente una strada diversa da quella di altri fornitori. «Non siamo un nuovo fornitore di tazze, ma offriamo un’alternativa semplice e circolare ai sistemi di riutilizzo esistenti», spiega il co-fondatore. Perché «finché esisterà il monouso, il riutilizzo incontrerà sempre difficoltà». Secondo Terge Barkholtz, kooky si rivolge a tutti, dall’impiegata di banca, allo studente, al lavoratore pendolare. «Anche se può sembrare patetico, tutti possiamo contribuire a migliorare il mondo». kooky lo rende possibile senza che i consumatori debbano rinunciare al loro stile di vita e alle bevande da asporto.

«Capacità di realizzazione» e nuove idee

Uno dei motivi del successo di kooky è che fin dall’inizio la startup si è concentrata sulla sua competenza chiave e ha esternalizzato altre attività aziendali, come le risorse umane o la contabilità. Terge Barkholtz spiega: «Dalle precedenti costituzioni di impresa ho imparato quanto sia importante occuparsi per tempo del team building». Con 30 collaboratori in sette sedi – Zurigo, Berna, Basilea, San Gallo, Berlino, Monaco e Vienna – l’azienda è ancora relativamente piccola. Tuttavia, se si considera il difficile contesto di mercato, secondo il CEO le dimensioni rappresentano un vantaggio. Essendo una piccola impresa, kooky è in grado di reagire rapidamente ai cambiamenti. Un esempio è la carenza di personale qualificato nella ristorazione. Kooky ha risolto il problema con un distributore automatico di tazze kooky, in modo che i consumatori possano ritirare le loro tazze in qualsiasi momento.


«Il team kooky si distingue per una grande capacità di realizzazione», sottolinea Terge Barkholtz, «e in breve tempo abbiamo già raggiunto grandi risultati». Del resto, lui e i suoi colleghi hanno «innumerevoli idee» su come potrebbe proseguire il viaggio di kooky. È la curiosità per le nuove soluzioni che anima costantemente l’azienda, afferma il CEO – e aggiunge, facendo l’occhiolino: «Fedeli al motto “stay hungry, stay foolish, stay kooky”.»

CEBS AG

Numero di collaboratori: 30
Anno di fondazione: 2021
Sede sociale: Zurigo
Campo di attività:  kooky offre un sistema digitale di riutilizzo per bevande da asporto con una propria infrastruttura di reso
kooky2go.com