La crescita del lavoro a tempo parziale mette alla prova il sistema previdenziale
In Svizzera il lavoro a tempo parziale è molto diffuso, specialmente tra le donne. Negli ultimi anni però abbiamo assistito a un incremento costante anche tra gli uomini. Questo sviluppo rappresenta una seria sfida per l'attuale sistema previdenziale.
Oltre un terzo delle persone che esercita un'attività lucrativa in Svizzera oggi lavora a tempo parziale. Gradi di occupazione inferiori al 90% notoriamente sono più diffusi tra le donne: nel 2015 circa il 60% delle donne che esercitava un'attività lucrativa lavorava a tempo parziale, mentre per gli uomini la quota era solo del 15,5%. Proprio per gli uomini però si registra una tendenza in aumento. Come dimostrato dagli economisti di Credit Suisse nello studio sulle casse pensioni pubblicato recentemente, tra il 2006 e il 2015 la quota di lavoro a tempo parziale tra gli uomini è aumentata in tutti i gruppi d'età (cfr. fig.). Il desiderio di un work-life balance migliore o di più tempo da dedicare ai figli induce spesso entrambi i partner a ridurre il grado di occupazione. Colpisce anche l'aumento del lavoro a tempo parziale tra i giovani lavoratori di entrambi i sessi. Un motivo è la durata più lunga della formazione. Spesso i giovani, parallelamente agli studi, svolgono un lavoro a tempo parziale o a tempo determinato.
Aumenta l'esigenza di lavoro a tempo parziale
Quota di lavoratori a tempo parziale tra i 20 e i 70 anni (per classe d'età) in %, 2006-2015
Fonte: Ufficio federale di statistica (RIFOS), Credit Suisse
Il lavoro a tempo parziale, una sfida per la previdenza per la vecchiaia
Dal punto di vista della previdenza, la crescente diffusione del lavoro a tempo parziale e delle altre forme di lavoro flessibile (ad es. lavoro temporaneo, diversi lavori a tempo parziale con datori di lavoro differenti, attività freelance) desta qualche preoccupazione. Oltre tre quarti dei rappresentanti delle casse pensioni intervistati nell'ambito dello studio Credit Suisse hanno definito questi modelli di lavoro come una delle maggiori sfide sociali per il sistema di previdenza della vecchiaia svizzero. Il lavoro a tempo parziale riduce il reddito e quindi la quota previdenziale del 1° e 2° pilastro. Nella previdenza professionale sono soprattutto la soglia d'ingresso e la trattenuta di coordinamento a costituire uno svantaggio per i lavoratori a tempo parziale. Inoltre, i lavoratori autonomi senza dipendenti sono esonerati dall'obbligo di contribuzione nel 2° pilastro. Chi si trova in questi rapporti di lavoro rischia quindi, senza il 3° pilastro (ad es. il risparmio nel pilastro 3a), di non riuscire a provvedere in modo sufficiente alla vecchiaia.
Il lavoro a tempo parziale è svantaggioso soprattutto per i salari più bassi
Secondo il diritto vigente, chi percepisce da un datore di lavoro uno stipendio annuo superiore a CHF 21 150 è soggetto alla previdenza professionale obbligatoria. Se la soglia d'ingresso viene superata nel complesso ma nell'ambito di diversi rapporti di lavoro, di norma nel 2° pilastro non viene considerato l'intero reddito. Per la determinazione del salario assicurato, inoltre, dallo stipendio annuo viene dedotto un importo: la cosiddetta trattenuta di coordinamento. Tale importo al momento ammonta a CHF 24 675 ed è fisso anche in caso di lavoro a tempo parziale, salvo disposizioni differenti del rispettivo regolamento della cassa pensione. Come dimostrato dai seguenti esempi concreti, a causa della trattenuta di coordinamento, la riduzione di stipendio dovuta al lavoro a tempo parziale si ripercuote in modo sproporzionato sui contributi del 2° pilastro e quindi sul capitale di vecchiaia risparmiato. L'effetto negativo incide maggiormente sui salari più bassi.
Salari più bassi svantaggiati dalla trattenuta di coordinamento nel 2° pilastro
Esempio 1 | Esempio 2 | Esempio 3 | |
Salario lordo con un grado di occupazione del 100% | 50 000 | 75 000 | 100 000 |
Salario lordo con un grado di occupazione del 50% | 25 000 | 37 500 | 50 000 |
Trattenuta di coordinamento fissa | 24 675 | 24 675 | 24 675 |
Salario assicurato con un grado di occupazione del 100% | 25 325 | 50 325 | 75 325 |
Salario assicurato con un grado di occupazione del 50% | 3 525* | 12 825 | 25 325 |
Accredito di vecchiaia con un grado di occupazione del 100%** | 2 533 | 5 033 | 7 533 |
Accredito di vecchiaia con un grado di occupazione del 50%** | 353 | 1 283 | 2 533 |
Differenza negli accrediti di vecchiaia | -86% | -75% | -66% |
* Con stipendi lordi tra CHF 21 151 e CHF 28 200 il salario assicurato fisso ammonta a CHF 3525
** Ipotesi: per una persona di 40 anni, 10% del salario assicurato
Fonte: Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Credit Suisse
Integrare il capitale vecchiaia con il 3° pilastro
Considerate le predite di previdenza nel 1° e 2° pilastro, per le persone con grado di occupazione ridotto è ancora più importante integrare per tempo il capitale vecchiaia attraverso il risparmio privato per assicurarsi una riserva finanziaria adeguata nella quiescenza. I versamenti periodici nel 3° pilastro possono essere convenienti anche con piccoli importi.