Casse pensioni svizzere: il processo d'investimento diventa più sostenibile

Le casse pensioni integrano sempre di più i criteri ESG nel processo d'investimento

I criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance) diventano sempre più importanti anche nel processo d'investimento delle casse pensioni svizzere. Questo è evidente non solo nel cambiamento dei valori morali, ma anche nelle cifre concrete. Tuttavia vi sono differenze nell’attuazione degli investimenti sostenibili. 

Le casse pensioni investono conformemente ai criteri ESG anche nei mercati emergenti

Gli approcci d’investimento sostenibili riportati vengono utilizzati principalmente in Svizzera, Europa e Nord America. Tuttavia, l’apertura di ulteriori fonti di rendimento e la riduzione del rischio d'investimento orientano gli istituti di previdenza anche verso investimenti sostenibili nei mercati emergenti, soprattutto in Cina.

La quota di patrimonio investito secondo criteri di sostenibilità è la più alta nelle azioni in tutte le regioni. Il 90 per cento dei partecipanti allo studio dichiara di aver implementato almeno un quarto dell’allocazione azionaria secondo criteri di sostenibilità nei Paesi sviluppati. Per quanto riguarda le azioni nei mercati emergenti, la metà ne implementa un quarto conformemente ai criteri ESG. Oltre il 10 per cento degli intervistati implementa le obbligazioni societarie e i titoli di Stato secondo criteri di sostenibilità anche in Cina.

Le considerazioni sulla sostenibilità si manifestano in misura crescente nel processo d'investimento

In seguito a una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità, l’attenzione degli istituti di previdenza svizzeri non si concentra più esclusivamente sul raggiungimento del rendimento necessario. Secondo il mandato legale del 2° pilastro, questo deve coprire gli impegni dell’istituto a lungo termine. Allo stesso tempo, tuttavia, gli assicurati e il pubblico esigono sempre di più che questo sia anche «sociale».

Ciò significa che le decisioni d'investimento non devono più prendere in considerazione solo i criteri tradizionali, ma anche gli aspetti ESG. Anche l'obbligo di diligenza fiduciaria viene sempre di più interpretato in modo tale che le considerazioni sulla sostenibilità, purché finanziariamente rilevanti, facciano parte delle opportunità e dei rischi economici e debbano essere incorporate di conseguenza. 

Come le casse pensioni strutturano il processo d'investimento in modo più sostenibile

Il percorso verso una solida politica di sostenibilità individuale di ogni istituto di previdenza inizia con la discussione nel Consiglio di fondazione. Quest’ultimo elabora il concetto di sostenibilità specifico della cassa come base centrale. Su tale base, è possibile poi integrare gradualmente la politica di sostenibilità in tutte le fasi del processo d'investimento strategico: dalla concezione, all’implementazione, fino al controllo delle prestazioni.

I criteri ESG vengono presi in considerazione con approcci diversi

L'attuale sondaggio sulle casse pensioni mostra una crescente quota di patrimonio investita secondo i criteri ESG. La quota delle casse che investono oltre il 60 per cento del loro patrimonio con un focus sulla sostenibilità è aumentata dal 10,8 per cento di tre anni fa all'attuale 28 per cento. Quasi la metà dei partecipanti si aspetta di superare il 60 per cento degli investimenti sostenibili entro il 2024. Le casse pensioni usano approcci diversi; la maggior parte ne utilizza anche molteplici contemporaneamente.

Tre quarti dei partecipanti al sondaggio escludono imprese o settori dall’universo d'investimento se violano certi criteri o norme. La lista pubblicata dall’Associazione svizzera per gli investimenti responsabili (ASIR) costituisce una base che si è sempre più affermata come standard del settore. Il 60 per cento delle casse pensioni segue generalmente le raccomandazioni dell’ASIR. L’integrazione e l’impegno secondo i criteri ESG sono approcci diffusi degli investimenti sostenibili, rispettivamente al 70 e al 51,4 per cento.

Vengono escluse le imprese percepite negativamente a causa della loro attività (ad esempio nei settori delle armi, della pornografia e altri), della loro impronta di CO2, del loro comportamento in relazione ai diritti umani e del lavoro o del loro comportamento corrotto.

La strada verso investimenti conformi ai criteri ESG è disseminata di ostacoli.

Le motivazioni chiave a favore degli investimenti sostenibili includono principalmente la convinzione, ma anche i rischi di reputazione e gli sviluppi normativi attuali e futuri.

La mancanza di trasparenza dei dati ESG è percepita, invece, come un ostacolo da quattro casse pensioni su cinque. E circa la metà considera la differenziazione tra greenwashing e investimenti con un impatto positivo e sostenibile per quanto riguarda i criteri ESG come una sfida. Vengono citati come ostacoli anche l’impatto non chiaro della sostenibilità sulle prestazioni, i costi associati e la mancanza di risorse.

Supporto esterno per gli sforzi d'investimento conformi ai criteri ESG

Infine, guardando gli ostacoli dichiarati nel sondaggio, non è una sorpresa che molte casse pensioni facciano affidamento a un supporto esterno per i loro sforzi di sostenibilità. Vengono principalmente utilizzati i servizi delle banche e dei gestori patrimoniali, seguiti dai consulenti e dalle agenzie di sostenibilità.