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Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook 2021


Pubblicato dal Credit Suisse Research Institute in collaborazione con la London Business School, il Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook è l'autorevole guida ai rendimenti storici a lungo termine. Ora include azioni, obbligazioni, titoli del tesoro, inflazione e valute in 32 singoli mercati (inclusi 9 nuovi mercati quest’anno) e l'indice mondiale con 90 Paesi. Di questi Paesi, 23 dispongono di dati per gli ultimi 121 anni, ovvero dal 1900. Lo Yearbook 2021 fornisce analisi dettagliate dei mercati emergenti (ME).

Prospettive a lungo termine favoriscono gli investitori in azioni

  • Il crollo dei mercati azionari innescato dalla diffusione del COVID-19 è stato il più rapido della storia, fatta eccezione per il crollo dell'ottobre 1987. Il mercato ha perso il 35% in appena 23 giorni di negoziazione. Tuttavia, negli USA e in molti altri mercati la ripresa è stata eccezionalmente rapida, alimentata da imponenti stimoli fiscali e monetari; successivamente, nel corso dell'anno, i mercati sono stati sospinti al rialzo dalle notizie sui vaccini. 
  • Le azioni restano ancora il migliore investimento finanziario a lungo termine, superando obbligazioni e titoli del tesoro. Nel corso degli ultimi 121 anni, le azioni globali hanno fornito un rendimento reale annualizzato in USD del 5,3%, contro il 2,1% delle obbligazioni e lo 0,8% dei titoli del tesoro.
  • Dal 1900, le azioni hanno sovraperformato le obbligazioni e i titoli del tesoro in tutti i mercati. Complessivamente nel mondo, i rendimenti azionari hanno superato del 4,4% annuo quelli dei titoli del tesoro e del 3,1% annuo quelli delle obbligazioni. 
  • In prospettiva, gli autori stimano che il premio per il rischio azionario sarà circa del 3,5%, lievemente inferiore al dato storico del 4,4%, ma ipotizzano che nell'arco di 20 anni gli investitori in titoli azionari possano aspettarsi il raddoppio del proprio capitale rispetto ai titoli di Stato a breve termine, nonostante lo scenario di bassi tassi d’interesse reali. 
  • Gli Stati Uniti rimangono di gran lunga il mercato azionario più consistente al mondo, che oggi rappresenta il 56% della capitalizzazione mondiale investibile sul mercato del flottante. Al secondo posto si colloca il Giappone (7,4%), seguito dalla Cina (5,1%) al terzo posto e dal Regno Unito (4,1%) al quarto. 
  • Mentre tutti i mercati erano alle prese con il COVID-19, molti mercati emergenti sono stati rapidi nell'arrivare ad avere il virus sotto controllo, tra cui la Cina, la Corea del Sud e Taiwan (Taipei Cinese), che insieme costituiscono circa i due terzi del valore complessivo dei mercati emergenti.
  • A lunghissimo termine, dal 1900 le azioni dei mercati emergenti (ME) hanno sottoperformato le azioni dei mercati sviluppati (MS) dell'1,4% su base annua, mentre le obbligazioni dei mercati emergenti hanno sottoperformato del 2,2%. Questa underperformance può essere fatta risalire principalmente agli anni Quaranta. Dal 1960, il rendimento delle azioni dei mercati emergenti ha superato dell'1,5% circa annuo quello delle azioni dei mercati sviluppati.
  • Gli investitori hanno beneficiato di rendimenti elevati negli anni Ottanta e Novanta. Da allora, i rendimenti azionari reali sono stati al di sotto delle loro medie storiche, nonostante la forte ripresa dal 2009 e il successo nell'arginare la tempesta pandemica. Tre ribassi in soli due decenni hanno ricordato puntualmente i notevoli rischi insiti nell'investimento azionario. 
  • Il secondo decennio dall'inizio del nuovo millennio è stato favorevole agli investitori: i mercati si sono ripresi rapidamente dalla crisi finanziaria globale, che è stata seguita da oltre dieci anni di solidi rendimenti. Poi hanno recuperato ancora più velocemente dopo il crollo pandemico iniziale.

Rilevanza dei mercati emergenti per i mercati globali è in aumento

  • Fino a 20 anni fa, i mercati emergenti costituivano meno del 3% della capitalizzazione del mercato azionario mondiale e il 24% del PIL. Oggi, rappresentano il 14% dell'universo investibile sul mercato del flottante di azioni mondiali e il 43% del PIL. 
  • La Cina è il principale mercato emergente. Il suo peso negli indici dei mercati emergenti è cresciuto rapidamente da appena il 3% nei primi anni 2000 al 39% attuale. Con la graduale integrazione delle azioni A, la ponderazione del Paese è destinata a crescere ulteriormente. Tuttavia, nonostante la crescita economica senza precedenti della Cina, il rendimento annualizzato del suo mercato azionario è stato quasi identico a quello dei mercati sviluppati.
  • In termini di rendimenti azionari, il mondo emergente offre la prospettiva di una performance potenzialmente eccellente di singoli mercati. Ciò è accaduto con il Giappone nel secondo dopoguerra; successivamente è diventato un mercato sviluppato. Analogamente, si sono registrati ottimi rendimenti nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong (anch'essa da tempo considerata un mercato sviluppato), in Corea del Sud e a Taiwan (Taipei Cinese). 
  • D'altro canto, senza nulla togliere a queste indiscutibili storie di successo, la performance di Paesi promettenti come Argentina, Nigeria, Pakistan, Venezuela e Zimbabwe è rimasta al di sotto del loro potenziale.
  • Gli investitori non dovrebbero lasciarsi dissuadere dall'investire nei mercati emergenti a causa del rischio. Il rischio dei singoli mercati emergenti è diminuito drasticamente negli ultimi 20 anni, e anche il divario tra il rischio medio dei mercati emergenti e quello dei mercati sviluppati è diminuito. In ogni caso, i mercati emergenti offrono ancora importanti vantaggi di diversificazione agli investitori. 
  • Rendimenti attribuibili a fattori che sono ben documentati nei mercati sviluppati, quali dimensione, valore, qualità e momentum, sono presenti anche nei mercati emergenti. Gli effetti della dimensione e del momentum appaiono più deboli rispetto ai mercati sviluppati, mentre l'effetto del valore è stato forte, anche se non immune dal malessere mondiale nell'approccio value degli ultimi 12 anni circa. 
  • La rotazione dei portafogli tra i mercati può avere successo a lungo termine se viene sostenuta dall'acquisto di azioni su mercati che soffrono di debolezza economica.

Richard Kersley, responsabile Research Product, Securities Research presso Credit Suisse, ha dichiarato: "Raramente le prospettive a lungo termine illustrate in questo studio annuale del tutto unico sono state così preziose, dopo un anno davvero eccezionale sui mercati finanziari che è stato influenzato in modo determinante dal COVID-19 e dalle risposte scientifiche ed economiche alla pandemia. Collaborando con i nostri esperti autori, siamo lieti di fornire ai nostri clienti una prospettiva del tutto unica su 121 anni di rendimenti degli investimenti, per sostenerli nei loro processi decisionali.
L'edizione di quest'anno dello Yearbook offre un approfondimento estremamente attuale sui mercati emergenti, rispecchiando la sempre maggiore importanza che rivestono nei confronti dei mercati globali. Solamente 20 anni fa, i mercati emergenti costituivano una piccola porzione della capitalizzazione del mercato azionario mondiale. Oggi, rappresentano quasi un sesto dell'universo investibile sul mercato del flottante e la loro influenza è destinata a crescere. I mercati emergenti svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione dei portafogli globali".

Il prof. Paul Marsh della London Business School ha aggiunto: "Con i mercati verso nuovi massimi, questo è il momento giusto per riflettere su cosa aspettarsi per il futuro. La generazione dei baby boomer ha tratto vantaggio dall'eccellente performance delle azioni, delle obbligazioni e dei portafogli misti a livello globale (vedere parte sinistra del grafico sottostante). I loro nipoti della generazione Z si troveranno ad affrontare un futuro con previsioni relative ai rendimenti dei loro investimenti decisamente inferiori (vedere parte destra del grafico). La nostra analisi fornisce indicazioni per sostenere la strategia d'investimento per il futuro".

Rendimenti reali annualizzati (%) su azioni, obbligazioni e mix 70:30

La sintesi del Global Investment Returns Yearbook 2021 è disponibile all'indirizzo: https://www.credit-suisse.com/ch/en/about-us/research/research-institute.html

Grafici e analisi: per i diagrammi o i grafici, siete pregati di contattare edimson@london.edu, pmarsh@london.edu o mstaunton@london.edu

Dettagli sulla pubblicazione: A4 a colori, rilegatura a brossura. 244 pagine, 140 grafici, 85 tabelle, 212 riferimenti. ISBN 978-3-033-08425-4.