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Economia svizzera: prosperità e debolezze

Credit Suisse pubblica lo studio «Monitor Svizzera» per il 2° trimestre 2021


Con l'affievolirsi della pandemia, l'economia svizzera si sta riprendendo rapidamente. Gli economisti di Credit Suisse confermano una crescita economica attesa del 3,5%. La ripresa tuttavia perderà slancio. Perciò gli economisti della banca prevedono per il 2022 un indebolimento della crescita del PIL al 2%. L'industria alberghiera ha risentito in misura maggiore della crisi del coronavirus, e per alcuni segmenti la fase di difficoltà è tutt'altro che conclusa.

Con la riapertura di ampie parti dell'economia, è iniziata una ripresa che viene accelerata da un recupero degli acquisti. Entro l'inizio dell'autunno il consumo privato dovrebbe pertanto in gran parte normalizzarsi. Intanto, nel settore industriale svizzero il boom della ripresa prosegue. Quest'anno il prodotto interno lordo dovrebbe crescere nel complesso del 3,5%, compensando ampiamente il calo del 2020 (-2,6%). Per il 2022 gli economisti di Credit Suisse prevedono un indebolimento della dinamica di crescita al 2,0%. Gli effetti di recupero si dissolveranno progressivamente, tanto più che, secondo le stime, circa il 30% di quanto accumulato durante i due lockdown sta diventando «risparmio prudenziale». Con una maggiore richiesta di servizi, la domanda di beni diminuirà. L'aumento relativamente lento delle assunzioni segnala un certo scetticismo da parte delle imprese riguardo alla durata del boom della ripresa.

Graduale ripresa per la ristorazione, ancora difficoltà per il turismo
L'evoluzione complessiva positiva cela inoltre le difficoltà dei singoli settori, primo fra tutti quello alberghiero. Nell'anno pandemico 2020 la ristorazione e il turismo hanno registrato cali di fatturato rispettivamente del 40% e del 67%. Le aree urbane del Lago Lemano e di Zurigo hanno subito perdite addirittura maggiori, per l'assenza dei turisti stranieri e dei profitti generati dalla movida. Solo alcuni segmenti hanno tratto profitto dalla crisi, ad esempio il comparto paralberghiero, poiché gli svizzeri hanno trascorso le vacanze in piccoli gruppi nel proprio Paese, oppure i take-away, a causa della chiusura totale o parziale di bar e ristoranti. Nel 2020 non si è registrato un calo del numero di imprese di nuova costituzione nel settore alberghiero, mentre nel 2021 il tasso di nuove costituzioni è persino aumentato. Al tempo stesso è stato possibile evitare un'ondata di fallimenti, in parte grazie alle misure di sostegno statale.

Per il settore della ristorazione si intravede la fine della fase di difficoltà, ma le limitazioni del numero di clienti e la chiusura di club, discoteche e sale da ballo ostacolano per ora un pieno recupero dei fatturati. Per quanto concerne l'ulteriore sviluppo del settore turistico, gli economisti di Credit Suisse hanno invece elaborato sei diversi scenari in relazione alla tendenza futura dei flussi turistici con un orizzonte temporale di circa sei mesi (da pagina 16 nello studio). In sintesi, giungono alla conclusione che un rapido ritorno alla situazione pre-crisi è piuttosto improbabile. Pertanto, sia il settore paralberghiero sia le regioni turistiche svizzere con ogni probabilità saranno di nuovo tra i vincitori nell'estate 2021.

La BNS conferma per ora la politica monetaria espansiva
Un timido passo verso la normalizzazione è stato intrapreso dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Stando alle stime degli economisti di Credit Suisse, pare che la BNS negli ultimi mesi abbia venduto un'esigua quota di riserve in valuta estera - non tuttavia per rafforzare il franco, bensì per «testare» il mercato. Gli economisti ritengono che siano ancora probabili acquisti in valuta estera, qualora la pressione al rialzo sul franco svizzero torni a salire. A loro avviso la Banca nazionale svizzera non aumenterà il tasso guida oltre l'orizzonte previsionale degli economisti di CS, ovvero almeno fino alla fine del 2022.


La pubblicazione «Monitor Svizzera» è disponibile trimestralmente in tedesco, francese e inglese all'indirizzo www.credit-suisse.com/monitorsvizzera

Il prossimo numero uscirà il 14 settembre 2021.