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Monitor Svizzera – mantenere l'attrattiva della piazza economica
La Svizzera si classifica al decimo posto a livello mondiale tra i paesi beneficiari di investimenti. Un posto di lavoro su dieci in Svizzera è riconducibile a investimenti diretti dall'estero. Gli economisti del Credit Suisse hanno identificato i fattori chiave che determinano l'attrattiva di una piazza tramite un'analisi di 245 relazioni d'investimento bilaterali tra 19 paesi. Dall'analisi si evince che il principale fattore di attrattiva per gli investimenti diretti in riferimento alla piazza di un paese è costituito dalla favorevole tassazione delle imprese. Poiché ciò vale anche per la Svizzera, gli autori dello studio mettono in evidenza come sia di centrale importanza un'imminente e ragionevole Riforma III dell'imposizione delle imprese. Per quanto riguarda la stabilità politica e giuridica, che è un fattore altrettanto importante nell'ambito della concorrenza internazionale per accaparrarsi gli investimenti diretti, la Svizzera ottiene ancora ottimi risultati. La vicinanza geografica e culturale agli investitori e l'accesso privilegiato al mercato dell'UE rispetto a paesi non membri dell'Unione Europea giova analogamente alla piazza d'investimento della Svizzera. In questo senso costituiscono motivo di preoccupazione l'approvazione dell'iniziativa popolare «contro l'immigrazione di massa» del 9 febbraio 2014 e un'eventuale limitazione, a essa connessa, al libero accesso al mercato del suo principale partner economico.
L'incertezza frena gli investimenti in Svizzera
Attualmente l'incertezza nell'ambito della politica economica è particolarmente elevata. Ciò si evince dall'«indice dell'incertezza» realizzato dagli economisti del Credit Suisse per la Svizzera. L'indice in questione, che conta le volte in cui la parola «incertezza» appare sui media svizzeri in ambito di politica economica e monetaria, ha toccato a febbraio il livello di gran lunga più alto dall'inizio della serie di misurazioni nel 2000. Mentre l'influenza negativa dell'incertezza politica sugli investimenti dall'estero non è quantificabile nel breve termine, la correlazione tra indice dell'incertezza e investimenti complessivi in attrezzature in Svizzera è statisticamente significativa. Un incremento dell'indice dell'incertezza dell'1% si accompagna a una diminuzione media degli investimenti in attrezzature di circa CHF 30 mio. nell'anno di riferimento.
Un'implementazione restrittiva dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa incide in modo diverso sui vari settori
Prendendo come riferimento il passato, una scarsità di offerta lavorativa mediante un contingentamento andrebbe a colpire maggiormente il settore alberghiero e della ristorazione, oltre che quello IT e della consulenza. Inoltre, a risentire maggiormente di un indebolimento della crescita dei consumi, sarebbero il settore sanitario e sociale e quello immobiliare, mentre eventuali limitazioni all'accesso di mercato andrebbero a incidere più di tutti sui settori industriali tradizionali, come l'industria metallurgica, del legno e della carta.
Ottimizzazione del «fondo sovrano» svizzero
Nel corso della crisi finanziaria e dell'euro la BNS ha accumulato ingenti riserve in valuta estera. Gli economisti del Credit Suisse riportano che esse superano attualmente il livello necessario da un punto di vista di politica monetaria almeno per CHF 300 mia. Queste riserve «in eccesso» sono pertanto equiparabili a un fondo sovrano. Da una simulazione degli autori dello studio si evince che, a fronte delle supposizioni del Credit Suisse per i mercati dei capitali, secondo cui nei prossimi 5 anni gli utili medi attesi cresceranno dal 2% al 7%, la BNS andrebbe ad assumere una strategia d'investimento più orientata ai fondi statali correnti. Nel contempo, però, aumenterebbero anche le oscillazioni degli utili. Perciò gli economisti del Credit Suisse sottolineano che, in ogni caso, i desideri di regolari distribuzioni da parte di Confederazione e cantoni possono essere difficilmente soddisfatti.
Per cosa spendono i cantoni i rispettivi soldi
Oggi i cantoni spendono per abitante quasi il 30% in più rispetto al 1990. Allora la cifra (depurata dall'inflazione) era pari a CHF 8000, mentre oggi si attesta a CHF 10300. I principali fattori che hanno sospinto questa crescita sono le spese per la formazione, più alte di oltre un terzo, e il raddoppio delle spese per la sicurezza sociale. Anche il settore sanitario è un significativo comparto di spesa. Sia la consistenza che la tipologia delle spese variano in misura significativa tra i diversi cantoni. Il cantone di Ginevra, a fronte di una cifra netta pari a circa CHF 15000 per abitante, spende 2,3 volte di più rispetto al cantone Appenzello Interno. In parte le spese dei cantoni vengono assunte indirettamente tramite trasferimenti da altre regioni del paese. Le strutture di spesa si differenziano comunque molto tra di loro. L'efficienza delle prestazioni erogate dallo stato si può ricavare solo limitatamente considerando le spese. Tuttavia la struttura delle spese di un cantone ci fa capire qualcosa rispetto i relativi processi e preferenze politiche, oltre che riguardo le condizioni del quadro economico.
Svariate sfaccettature dell'economia svizzera in un'unica pubblicazione
Il numero attuale del Monitor Svizzera riporta altresì una panoramica delle prospettive congiunturali globali del Credit Suisse, fornisce un commento sui più recenti andamenti nei rapporti tra la Svizzera e l'UE e abbozza possibili scenari per il futuro. Completano il Monitor Svizzera brevi analisi sul mercato immobiliare e sulla congiuntura settoriale.
Il Monitor Svizzera viene pubblicato trimestralmente. Il prossimo numero sarà disponibile il
9 settembre 2014.